15.09.2008
SPECIALE BERTONE - Verso la proroga a Gili
Ora la palla passa al tribunale. Ieri infatti è scaduto il mandato di
Maurizio Gili, commercialista torinese, che fino a questo momento è
stato l' amministratore giudiziario della Bertone. Ora tocca al giudice
del tribunale fallimentare scegliere se prorogare il suo incarico ed
eventualmente se affidargli maggiori poteri. A volere un allungamento
dei termini è buona parte dei membri della Nube, la holding che
controlla la Bertone Spa. Sono favorevoli Marie Jeanne e Barbara
Bertone, le figlie del fondatore Nuccio, così come lo sono i membri
della famiglia Gracco de Lay. Tutti insieme avrebbero presentato al
giudice un' istanza in cui hanno richiesto il prolungamento dell'
incarico a Gili. Un documento in cui non è chiaro se figuri o meno la
firma di Lilli, la vedova Bertone. In base alla decisione del giudice
fallimentare si apriranno almeno tre differenti scenari. Gili potrebbe
essere riconfermato in ruolo con gli stessi poteri di prima, il che
costituirebbe semplicemente un prolungamento dell' attuale situazione,
con la possibilità di riconvocare quell' assemblea dei soci che martedì
è stata rimandata a data da definirsi per l' assenza dei membri in
quota Nube. Oppure il giudice potrebbe scegliere di affidare a Gili
maggiori poteri, che gli consentano di prendere decisioni anche pesanti
per la salvaguardia del bene dell' azienda. O ancora, a Gili potrebbe
non essere rinnovato l' incarico: un' ipotesi molto poco probabile,
perché lascerebbe le sorti della Bertone nelle mani dei soci e delle
relative liti. Un altro giorno importante per il destino degli oltre
mille dipendenti della storica carrozzeria sarà il 17 settembre. Per
quel giorno, infatti, è previsto un triplice incontro. Gli
amministratori straordinari della società (Stefano Ambrosini, Antonio
Bene e Vincenzo Nicastro) incontreranno nella sede di Grugliasco prima
i membri della holding che controlla la Bertone Spa e poi le
rappresentanze sindacali. Con quest' ultimi si sposteranno poi al
palazzo della Provincia, dove alle 15.30 incontreranno i rappresentanti
delle istituzioni per fare il punto della situazione. Per quel
pomeriggio i sindacati hanno già indetto un presidio di protesta che,
come spiega Lino La Mendola della Fiom, «servirà a ricordare a tutti
che ci sono 1.200 persone che è da cinque anni che aspettano che questa
storia finisca». Anche perché, ricorda il sindacalista, «Non vogliamo
arrivare alla situazione in cui, per evitare il fallimento, si fa
ricorso a soluzioni pasticciate». Intanto è emerso un nuovo dettaglio
sul piano industriale sul quale sta lavorando Lilli Bertone. Oltre alla
produzione di componenti per aerei ed elicotteri, prevederebbe infatti
anche l' assemblaggio di auto con motore ad aria compressa.
Praticamente un ritorno al futuro, visto che la stessa possibilità era
già emersa ai tempi in cui a consigliare la signora Lilli era l'
avvocato Vito Truglia. Con un epilogo tutt' altro che positivo.
(Repubblica, 13 settembre)
Notizie correlate
- SPECIALE BERTONE - Vicina l’insolvenza
- SPECIALE BERTONE - Le figlie tornano la vertice
- BERTONE - Un bando per salvare la carrozzeria
- BERTONE - Scajola non sceglie i commissari
- SPECIALE BERTONE - La Fiom: Coinvolgere il Governo
- SPECIALE BERTONE - Assemblea operai sotto casa di Lili
- SPECIALE BERTONE - Scontro Lilli-commissari
- SPECIALE BERTONE - Deserta l’assemblea dei soci
- SPECIALE BERTONE - La carta dell’amministratore straordinario
- SPECIALE BERTONE - Cinque possibil acquirenti