08.07.2008
FIAT: MOTORI IBRIDI PER USCIRE DALLA CRISI
«Lo stabilimento di Mirafiori è
particolarmente penalizzato dalla cassa integrazione, con 4.000
lavoratori coinvolti tra carrozzerie e presse. Servono nuovi prodotti
dopo la Mito e bisogna dire con cosa si intenda sostituire Multipla e
Thesis». Lo afferma il segretario generale della Fiom torinese,
Giorgio Airaudo. «Pur apprezzando il fatto che la cassa
integrazione sarà una settimana al mese per non incidere sui
ratei - aggiunge Airaudo - il provvedimento comporterà
comunque una riduzione dello stipendio mensile di circa 150 euro. È
un grave prezzo salariale che pagheranno i lavoratori della Fiat e
almeno altri 10.000 dell'indotto auto torinese».
E se secondo alcuni osservatori si tratta di una crisi congiunturale, dovuta principalmente all'aumento del prezzo del petrolio e al conseguente ristagno del mercato mondiale dell'auto, per Airaudo i nodi da risolvere in casa Fiat sono di più ampio respiro: «Di fronte ad una situazione così difficile, Fiat deve dire se pensa di investire in innovazione. Servono motori ibridi che consentano risparmi di carburante, è questo che oggi chiede il mercato e che chiederà sempre di più in futuro».
Con un comunicato la Fiat ha spiegato che il ricorso alla cassa integrazione è dovuto «alla difficile congiuntura economica internazionale e alle relative ricadute sui mercati». La cassa integrazione a Mirafiori interesserà da settembre a novembre, una settimana al mese, tutto lo stabilimento, ad eccezione della linea dell’Alfa Mito. Il provvedimento coinvolgerà circa 3.200 lavoratori alle carrozzerie e altri 800 circa alle meccaniche. Il taglio produttivo riguarderà i modelli Idea, Musa, Punto, Multipla e Thesis. A Termini Imerese la linea della Ypsilon si fermerà una settimana a ottobre e due a novembre; a Melfi la linea della Grande Punto una settimana ad agosto, una a settembre, una o ottobre e una a novembre. Nello stabilimento Gian Battista Vico di Pomigliano, dove si producono le Alfa 147, 159 e Gt, la cassa integrazione sarà di due settimane a settembre, una a ottobre e una a novembre. La cassa integrazione interesserà anche la Cnh: nello stabilimento di San Mauro Torinese scatterà due settimane a settembre, una a ottobre, due a novembre e una a dicembre; a Imola due settimane a settembre, una a ottobre, due a novembre e una a dicembre.
E pensare che ieri l’amministratore delegato del Gruppo Fiat, Sergio Marchione, è stato eletto “Leader dell’industria dell’auto 2008” dalla rivista americana Automotive News: «Quando Sergio Marchionne divenne Ceo del Gruppo Fiat nel giugno 2004 - scrive la rivista americana - il settore auto perdeva 3,7 milioni di dollari al giorno e la quota di mercato in Europa era in forte declino. Molti analisti finanziari scommettevano su chi avrebbe acquistato la Fiat. Oggi, Fiat Group Automobiles genera utili e la penetrazione sui mercati è in ascesa. Sotto la guida di Marchionne, Fiat ha siglato oltre 30 alleanze mirate con altri produttori di auto e veicoli commerciali e componentisti».
Insomma mentre la dirigenza viene premiata per gli ultimi successi l’aria per i lavoratori degli stabilimenti nostrani diventa pesante.
E se secondo alcuni osservatori si tratta di una crisi congiunturale, dovuta principalmente all'aumento del prezzo del petrolio e al conseguente ristagno del mercato mondiale dell'auto, per Airaudo i nodi da risolvere in casa Fiat sono di più ampio respiro: «Di fronte ad una situazione così difficile, Fiat deve dire se pensa di investire in innovazione. Servono motori ibridi che consentano risparmi di carburante, è questo che oggi chiede il mercato e che chiederà sempre di più in futuro».
Con un comunicato la Fiat ha spiegato che il ricorso alla cassa integrazione è dovuto «alla difficile congiuntura economica internazionale e alle relative ricadute sui mercati». La cassa integrazione a Mirafiori interesserà da settembre a novembre, una settimana al mese, tutto lo stabilimento, ad eccezione della linea dell’Alfa Mito. Il provvedimento coinvolgerà circa 3.200 lavoratori alle carrozzerie e altri 800 circa alle meccaniche. Il taglio produttivo riguarderà i modelli Idea, Musa, Punto, Multipla e Thesis. A Termini Imerese la linea della Ypsilon si fermerà una settimana a ottobre e due a novembre; a Melfi la linea della Grande Punto una settimana ad agosto, una a settembre, una o ottobre e una a novembre. Nello stabilimento Gian Battista Vico di Pomigliano, dove si producono le Alfa 147, 159 e Gt, la cassa integrazione sarà di due settimane a settembre, una a ottobre e una a novembre. La cassa integrazione interesserà anche la Cnh: nello stabilimento di San Mauro Torinese scatterà due settimane a settembre, una a ottobre, due a novembre e una a dicembre; a Imola due settimane a settembre, una a ottobre, due a novembre e una a dicembre.
E pensare che ieri l’amministratore delegato del Gruppo Fiat, Sergio Marchione, è stato eletto “Leader dell’industria dell’auto 2008” dalla rivista americana Automotive News: «Quando Sergio Marchionne divenne Ceo del Gruppo Fiat nel giugno 2004 - scrive la rivista americana - il settore auto perdeva 3,7 milioni di dollari al giorno e la quota di mercato in Europa era in forte declino. Molti analisti finanziari scommettevano su chi avrebbe acquistato la Fiat. Oggi, Fiat Group Automobiles genera utili e la penetrazione sui mercati è in ascesa. Sotto la guida di Marchionne, Fiat ha siglato oltre 30 alleanze mirate con altri produttori di auto e veicoli commerciali e componentisti».
Insomma mentre la dirigenza viene premiata per gli ultimi successi l’aria per i lavoratori degli stabilimenti nostrani diventa pesante.
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