24.03.2009
FIAT - Proposta manifestazione nazionale a Torino
Un grande manifestazione nazionale dei
lavoratori di tutto il gruppo Fiat da tenersi a Torino sabato 18
aprile. Lo propongono alle segreterie nazionali Fim, Fiom e Uilm
torinesi. «Vogliamo richiamare la Fiat di Marchionne alle sue
responsabilità verso i lavoratori e il Paese - spiega il
segretario generale della Fiom torinese, Giorgio Airaudo - e dire al
governo che gli incentivi non risolvono i problemi. Non accetteremo
che si dividano lavoratori Fiat del Sud e del Nord, siamo uniti e per
questo invitiamo tutti a Torino». I sindacati torinesi
ricordano che Iveco e Cnh rischiano di finire entro l'anno la cassa
integrazione ordinaria e a quel punto si parlerebbe di esuberi».
Non ci sono precedenti di manifestazioni Fiat al sabato, dicono Fim,
Fiom e Uilm, che parlano «di una grande sfida».
Le organizzazioni torinesi dei metalmeccanici proporranno anche a Cgil, Cisl e Uil di partecipare alla mobilitazione «portando in piazza il mondo del lavoro che vuole dare un calcio alla crisi». «Quello che è stato finora messo in campo - osserva Claudio Chiarle, segretario generale della Fim torinese - non è sufficiente, bisogna raddoppiare da 52 a 104 le settimane di cassa integrazione ordinaria e calcolare l'utilizzo della cassa a giornata e non più a settimana». «La crisi non si ferma - aggiunge il numero uno della Uilm piemontese, Maurizio Peverati - perché se gli incentivi hanno avuto qualche effetto positivo per la Fiat, nelle aziende dell'indotto va male. Per questo proponiamo una manifestazione a Torino, cuore della crisi. Vogliamo dire che certe scelte vanno fatte rapidamente e non vogliamo lasciare soli i lavoratori».
Un giudizio positivo sulla proposta arriva dalla segreteria nazionale della Fiom. «Ne parleremo nei prossimi giorni - dice il segretario generale, Gianni Rinaldini - ma è una proposta positiva, tenendo anche conto che il coordinamento nazionale Fiat ha dato mandato alle segreterie di organizzare una manifestazione del gruppo». Secondo Rinaldini, «la situazione del gruppo è drammatica. Gli incentivi erano un intervento dovuto sulla scia di quanto deciso in tutta Europa. Continuiamo a sostenere l'esigenza di un tavolo di confronto sindacale a cui siedano insieme governo e Fiat».
Per Giuseppe Farina, della Fim nazionale, «se il governo dovesse latitare e l'azienda continuasse a non dare alcuna risposta, il sindacato potrebbe essere costretto a fare sentire in modo più forte la sua voce», mentre il segretario generale della Uilm, Antonino Regazzi, sostiene che al momento è più plausibile che un'eventuale mobilitazione dei lavoratori Fiat sia rinviata a maggio «per avere più chiaro il quadro».
Le organizzazioni torinesi dei metalmeccanici proporranno anche a Cgil, Cisl e Uil di partecipare alla mobilitazione «portando in piazza il mondo del lavoro che vuole dare un calcio alla crisi». «Quello che è stato finora messo in campo - osserva Claudio Chiarle, segretario generale della Fim torinese - non è sufficiente, bisogna raddoppiare da 52 a 104 le settimane di cassa integrazione ordinaria e calcolare l'utilizzo della cassa a giornata e non più a settimana». «La crisi non si ferma - aggiunge il numero uno della Uilm piemontese, Maurizio Peverati - perché se gli incentivi hanno avuto qualche effetto positivo per la Fiat, nelle aziende dell'indotto va male. Per questo proponiamo una manifestazione a Torino, cuore della crisi. Vogliamo dire che certe scelte vanno fatte rapidamente e non vogliamo lasciare soli i lavoratori».
Un giudizio positivo sulla proposta arriva dalla segreteria nazionale della Fiom. «Ne parleremo nei prossimi giorni - dice il segretario generale, Gianni Rinaldini - ma è una proposta positiva, tenendo anche conto che il coordinamento nazionale Fiat ha dato mandato alle segreterie di organizzare una manifestazione del gruppo». Secondo Rinaldini, «la situazione del gruppo è drammatica. Gli incentivi erano un intervento dovuto sulla scia di quanto deciso in tutta Europa. Continuiamo a sostenere l'esigenza di un tavolo di confronto sindacale a cui siedano insieme governo e Fiat».
Per Giuseppe Farina, della Fim nazionale, «se il governo dovesse latitare e l'azienda continuasse a non dare alcuna risposta, il sindacato potrebbe essere costretto a fare sentire in modo più forte la sua voce», mentre il segretario generale della Uilm, Antonino Regazzi, sostiene che al momento è più plausibile che un'eventuale mobilitazione dei lavoratori Fiat sia rinviata a maggio «per avere più chiaro il quadro».
Notizie correlate
- SCIOPERO NAZIONALE GRUPPO FIAT
- AIRAUDO: ”SERVE UNA MOBILITAZIONE NAZIONALE”
- CNH - Chiesta la cassa straordinaria per 12 mesi
- FIAT - Sabato manifestazione nazionale
- MANIFESTAZIONE NAZIONALE FIAT
- ASSEMBLEA RLS - Costituirsi parte civile
- CRISI - Nuove produzioni per la ripartenza
- CRISI - 30.000 lavoratori in Cig, 4.000 precari a casa
- FIAT - Raddoppia la cassa a Mirafiori e Iveco Stura
- Airaudo: ”Torino teme la povertà”