23.07.2010

SCIOPERO NAZIONALE GRUPPO FIAT

Oggi, venerdì 23 luglio, si è svolto lo sciopero nazionale dei lavoratori del gruppo Fiat, indetto dalla Fiom-Cgil, contro i licenziamenti e sul premio di risultato.

All'Iveco l'adesione allo sciopero è stata dell'oltre 80% e oltre 1.000 lavoratori, alcuni con le mutande in testa, sono sfilati in corteo lungo corso Giulio Cesare fino all'imbocco dell'autostrada e della tangenziale. Adesione del 65% a Mirafiori, dove si sono fermati i lavoratori delle Carrozzerie e delle Meccaniche, con corteo di oltre 800 persone dalla porta 9 fino davanti alla porta 5. Fermi per quattro ore anche i dipendenti della Itca di Grugliasco, adesione al 90%.

Giorgio Airaudo, segretario regionale Fiom-Cgil, e Federico Bellono, segretario provinciale Fiom-Cgil, dichiarano: «Come dimostra il grande corteo dei lavoratori dell'Iveco, il mancato pagamento del saldo del premio di risultato rappresenta per i lavoratori un'ingiustizia che la Fiat deve sanare. Sulla mobilitazione di Mirafiori ha poi inciso moltissimo lo sconcerto determinato dalle dichiarazioni di Marchionne relative allo spostamento in Serbia del modello L0 destinato inizialmente allo stabilimento di Torino, anche perché appaiono evidentemente pretestuose le motivazioni addotte. È verosimile infatti che il motivo di un eventuale spostamento in Serbia è da ricercarsi negli indiscutibili risparmi sul costo del lavoro. Occorre quindi un chiarimento sul futuro della Fiat in Italia e a Torino in particolare che deve vedere in un ruolo da protagonista anche il governo, che non può limitarsi a essere un tifoso ma deve invece svolgere una funzione analoga a quella svolta da altri esecutivi, come quello americano e quello serbo. I lavoratori di mirafiori comunque difenderanno la fabbrica, come già hanno fanno nel 2002 quando molti la davano invece per fallita».

Fiat

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