23.07.2012

SCIOPERI E PRESIDI PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO

Oggi, lunedì 23 luglio, si è svolto uno sciopero con presidio davanti all'Unione Industriale, per protestare contro Federmeccanica che ha convocato, nell'ambito delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di categoria, solamente Fim e Uilm, escludendo la Fiom, sindacato di gran lunga più rappresentativo della categoria. Simili iniziative si sono svolte in altre parti di Italia.

Al presidio hanno partecipato centinaia di lavoratori. Queste le percentuali di adesione in alcune delle più importanti aziende della provincia di Torino: zona di Collegno e valle di Susa circa il 70% (Bitron, Tyco, Olsa, Elbi, Vertek, Sogefi), zona di Chivasso oltre il 70% (Mac, Emarc, Daytech, Federal Mogul), Alto Canavese oltre il 70% (Fucine Rostano, Omp, ex Berco), Avio 65%, Alenia 65%, Microtecnica 65%.

Durante il presidio sono stati gonfiati e appesi alla cancellata dell'Unione Industriale centinaia di palloncini colorati, con frasi sul contratto nazionale. Al presidio era anche presente una rappresentanza della Cgil.

Una delegazione, in cui erano presenti alcuni delegati delle più importanti aziende del territorio (tra cui Avio, Microtecnica, Alenia, Johnson Control), è stata poi ricevuta dai funzionari dell'Amma di Torino.

Scioperi e presidi ci sono state anche nelle altre provincie piemontesi. A Cuneo si sono svolte 2 ore di sciopero, 4 ore alla Graziano Garessio; a Alessandria 2 ore di sciopero con presidio davanti all'Unione industriale (adesioni: Ilva 60%, Kme 80%, Marcegaglia 50%); Biella scioperi alla Roi 65%, Scama 70%; Novara scioperi alla Isringhsaghauden 80%, Meritor 90%, Air Com 70%; Verbano-Cusio-Ossola fermate alle Lagostina 75%, Amea meccaniche 70%; ad Asti un centinaio di lavoratori in presidio davanti all'Unione industriale; a Vercelli si sono fermate Ykk 60% e Dana 60%. 

Scarica il volantino dell'iniziativa

Giorgio Airaudo, responsabile settore auto della Fiom-Cgil nazionale, dichiara: «È difficile immaginare un contratto nazionale con una rappresentanza industriale amputata dagli stabilimenti della Fiat ma è ancora più difficile immaginare un contratto nazionale valido senza i lavoratori che rappresenta la Fiom-Cgil. Continueremo le mobilitazioni fino alla ricostruzione del contratto nazionale, che serve ad uscire da questa crisi».

Federico Bellono, segretario provinciale Fiom-Cgil, dichiara: «Abbiamo colto una certa preoccupazione da parte dei rappresentanti dell'Amma sulle possibili conseguenze di una rottura che da Fiat si estenda a tutti i metalmeccanici, creando una situazione di mancanza di regole condivise. Abbiamo voluto fare presente il nostro punto di vista direttamente ai rappresentanti di una delle associazioni più importanti d'Italia perché l'esclusione dalle trattative per il rinnovo del contratto è non solo inaccettabile ma anche in aperta violazione delle regole che le Confederazioni si sono date con Confindustria. Non è accettabile che la nostra presenza sia ritenuta utile ai tanti tavoli di crisi, in cui siamo quotidianamente impegnati, e non quando si discute del contratto nazionale».

Presidio

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