PROROGA DELLA CASSA ALLE PRESSE DI MIRAFIORI
Martedì
18 febbraio si è svolto, presso l'assessorato al Lavoro della Regione Piemonte,
l'incontro per l'esame
congiunto relativo
alla proroga
di
12
mesi della
cassa
integrazione straordinaria per
i 730
lavoratori delle
Presse
di
Mirafiori.
A
differenza di quanto successo nelle precedenti occasioni, la Regione
ha
convocato
tutte le parti,
anche sindacali, per lo stesso
giorno alla
stessa
ora, cioé
in modo non separato. Le altre
organizzazioni sindacali hanno
però rifiutato
di
sedersi
allo
stesso tavolo
della
Fiom-Cgil.
L'azienda
ha brevemente ribadito le ragioni per le quali è stata chiesta la
cassa. La Fiom-Cgil
ha
quindi chiesto
se
in sede
aziendale con
le Rsa, escluse quelle della Fiom-Cgil, fosse già
stato
siglato
un
accordo
e
l'azienda
ha
confermato.
A quel punto, la Fiom-Cgil ha stigmatizzato l'esclusione in azienda
dei delegati della Fiom-Cgil
e
ha chiesto
di
poter visionare
l'accordo
per
discuterlo: l'azienda,
a questa richiesta, ha rifiutato.
A
fronte dell'assoluta mancanza volontà di rendere partecipe la
Fiom-Cgil di un eventuale accordo, non
è stato possibile concludere positivamente l'esame congiunto.
Federico
Bellono,
segretario provinciale della Fiom-Cgil, dichiara:
«Avevamo apprezzato la novità della Regione di procedere a una
convocazione non separata, purtroppo abbiamo dovuto registrare
l'incomprensibile volontà degli altri sindacati non sedersi allo
stesso tavolo con la Fiom-Cgil: si tratta di un comportamento
inspiegabile visto che si parlava di cassa integrazione e non del
contratto separato Fiat. È veramente incredibile che l'azienda non
abbia ritenuto di farci vedere un accordo che in teoria dovrebbe
essere conosciuto da tutti i lavoratori, tanto più a fronte di una
richiesta in sede istituzionale; ed è a maggior ragione assurdo che
abbia ribadito l'assoluta mancanza di volontà di ricercare un
possibile accordo con la Fiom-Cgil, tanto più in presenza di
un'intesa già siglata in sede aziendale escludendo i nostri
delegati. Questo da un lato rende, a nostro giudizio, la procedura
svoltasi in Regione non regolarmente conclusa e dall'altro dimostra
che non è stata rispettata la pari dignità di tutte le
organizzazioni sindacali, per altro ribadita dalla sentenza della
Corte Costituzionale. L'esame congiunto di oggi è un'occasione
persa, e non per nostra volontà».
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