17.04.2009
BERTONE - Rossignolo verso l’acquisizione
Oggi, al più tardi lunedì,
Gianmario Rossignolo presenterà la offerta cauzionata per
acquistare la carrozzeria Bertone. La prima - e con ogni probabilità
l’unica - vera offerta per dare un futuro alla azienda che da anni,
con i suoi lavoratori, agonizza.
Si tratta in sostanza di una sorta di caparra su un acquisto i cui termini sono contenuti in 50 pagine di offerta per ora segrete. Questo consentirà ai commissari di ricorrere alla cosiddetta «asta impropria» che a partire dall’offerta procede a un rialzo. Ma è praticamente sicuro che la carrozzeria con il suo, seppur usurato, patrimonio di risorse professionali e tecnologiche andrà al manager torinese.
E una cosa è certa: Rossignolo vuole assumere tutti i lavoratori con passaggio diretto. Lo dice il manager con chiarezza: «Prenderò i 1153 dipendenti, nessuno rimarrà fuori». E aggiunge: «È ovvio che molto in fretta serve un incontro con il sindacato per affrontare tutti gli aspetti della vicenda perché serviranno ammortizzatori sociali; non potremo impiegarli tutti subito, ma credo di poter andare a regime in un anno e mezzo».
E aggiunge: «Mi aspetto che da Roma, dai Ministeri del Lavoro e dell’Industria, ci venga il necessario appoggio». Ipotizza l’avvio di corsi di riqualificazione - molti lavoratori sono fermi anche da tre anni - che consentirebbero «di integrare il reddito e arrivare a un salario quasi normale».
Rossignolo ha fretta di mettere in moto il progetto perché ai 170 dipendenti della Delphi di Livorno - dove verranno realizzate le parti meccaniche delle auto - la cassa integrazione scadrà il 14 maggio e dopo ci sarà solo la mobilità.
Dice: «Per me il fattore tempo è determinante; se ci sono intoppi salta tutto qui e a Livorno». Il progetto prevede - con un prototipo già pronto per il salone di Ginevra del 2010 - la produzione di un’auto di alta gamma innovativa sia del design sia soprattutto dei materiali. Sarà realizzata in alluminio per renderla più leggera e ecologica con motorizzazioni Euro5 a emissioni zero.
Rossignolo, con tenacia, dagli ultimi mesi del 2007 sta tentando di acquisire la carrozzeria e non ha cambiato idea neppure quando è esplosa la crisi. Non ha dubbi: «Lo so che parlare di automobili in questi tempi è come parlare di diavolo in Vaticano, ma sono convinto che il progetto sia buono e credo che potremo farcela. Adesso è fondamentale poter partire».
Rossignolo ne è molto orgoglioso: «Il progetto può dare lavoro a 1153 persone qui e 170 a Livorno, non chiedo niente a nessuno, neppure alle banche, facciamo tutto con risorse private».
(La Stampa, 17 aprile 2009)
Si tratta in sostanza di una sorta di caparra su un acquisto i cui termini sono contenuti in 50 pagine di offerta per ora segrete. Questo consentirà ai commissari di ricorrere alla cosiddetta «asta impropria» che a partire dall’offerta procede a un rialzo. Ma è praticamente sicuro che la carrozzeria con il suo, seppur usurato, patrimonio di risorse professionali e tecnologiche andrà al manager torinese.
E una cosa è certa: Rossignolo vuole assumere tutti i lavoratori con passaggio diretto. Lo dice il manager con chiarezza: «Prenderò i 1153 dipendenti, nessuno rimarrà fuori». E aggiunge: «È ovvio che molto in fretta serve un incontro con il sindacato per affrontare tutti gli aspetti della vicenda perché serviranno ammortizzatori sociali; non potremo impiegarli tutti subito, ma credo di poter andare a regime in un anno e mezzo».
E aggiunge: «Mi aspetto che da Roma, dai Ministeri del Lavoro e dell’Industria, ci venga il necessario appoggio». Ipotizza l’avvio di corsi di riqualificazione - molti lavoratori sono fermi anche da tre anni - che consentirebbero «di integrare il reddito e arrivare a un salario quasi normale».
Rossignolo ha fretta di mettere in moto il progetto perché ai 170 dipendenti della Delphi di Livorno - dove verranno realizzate le parti meccaniche delle auto - la cassa integrazione scadrà il 14 maggio e dopo ci sarà solo la mobilità.
Dice: «Per me il fattore tempo è determinante; se ci sono intoppi salta tutto qui e a Livorno». Il progetto prevede - con un prototipo già pronto per il salone di Ginevra del 2010 - la produzione di un’auto di alta gamma innovativa sia del design sia soprattutto dei materiali. Sarà realizzata in alluminio per renderla più leggera e ecologica con motorizzazioni Euro5 a emissioni zero.
Rossignolo, con tenacia, dagli ultimi mesi del 2007 sta tentando di acquisire la carrozzeria e non ha cambiato idea neppure quando è esplosa la crisi. Non ha dubbi: «Lo so che parlare di automobili in questi tempi è come parlare di diavolo in Vaticano, ma sono convinto che il progetto sia buono e credo che potremo farcela. Adesso è fondamentale poter partire».
Rossignolo ne è molto orgoglioso: «Il progetto può dare lavoro a 1153 persone qui e 170 a Livorno, non chiedo niente a nessuno, neppure alle banche, facciamo tutto con risorse private».
(La Stampa, 17 aprile 2009)
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