24.09.2008
STAMPAL - Sfuma il sogno di un rilancio
Doveva rinascere dalle sue ceneri, forte di commesse da nomi come
Ferrari, McLaren, Fiat. Soprattutto doveva salvare il posto di 180
lavoratori. Un sogno che invece, dopo appena due mesi, è finito: lunedì
pomeriggio la Stampal Engineering di Borgaro è fallita.
A luglio il
tribunale di Torino aveva già decretato il fallimento della Stampal
spa, l' azienda del settore automotive che, con due fabbriche a Borgaro
e Cascine Vica, impiegava 400 lavoratori. Motivo: decine di milioni di
debiti verso gli enti previdenziali. Sembrava si potesse salvare almeno
lo stabilimento di Borgaro (180 addetti), cedendolo in outsourcing
(cioè affittandolo) ad una cordata di imprenditori provenienti dal
Gruppo San Grato di Asti (dei quali però ora ne è rimasto solo uno,
ndr) per rilanciarlo con la sigla Stampal Engineering. Ai tempi il
rappresentante legale, Ugo Papurello, parlava di un «lento e faticoso
rilancio», ma non aveva messo in conto che i capannoni della fabbrica
appartenevano a una società, l' Immobiliare lombarda, controllata dalla
vecchia azienda. «Tutto nasce - spiega Donato Valente, della Uil - dal
contratto d' affitto. L' immobiliare aveva chiesto 67 mila euro al mese
in base ai parametri della vecchia società. La Stampal Engineering,
dopo una nuova valutazione della fabbrica, ne aveva offerti 30mila».
Una cifra nemmeno presa in considerazione dalla controparte, che ha
optato per la richiesta di fallimento. «Quello che fa rabbia - continua
il sindacalista - è che in questi mesi le commesse sono aumentate». Per
questo, il segretario provinciale Uilm, Maurizio Peverati, è fiducioso:
«Occorre fare in fretta per non perdere il ciclo produttivo, ma l'
azienda è appetibile e in questi giorni potrebbero farsi avanti nuove
cordate». Polemico, invece, il segretario provinciale Fiom, Giorgio
Airaudo: «Ci voleva più unità sindacale: noi temevamo che la nuova
società non avesse consistenza ma le altre sigle non ci hanno dato
credito. Ora speriamo in un intervento della Fiat».
(Repubblica, 24 settembre 2008)
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