07.11.2008

PININFARINA - Cassa nel 2009 ma niente esuberi

La Pininfarina scommette sull'auto elettrica che sarà prodotta negli stabilimenti torinesi del gruppo e, nonostante le difficoltà, non prevede la chiusura di alcuna fabbrica nè licenziamenti. Continuerà però a ricorrere anche il prossimo anno alla cassa integrazione, chiedendo al ministero una nuova deroga, e alla mobilità volontaria verso la pensione. È quanto è emerso nell'incontro di oggi, all'Unione Industriale di Torino, fra i sindacati e il direttore generale, Silvio Angori, che dopo la morte di Andrea Pininfarina ha assunto quasi tutte le deleghe operative. L'azienda ha spiegato - riferiscono i sindacati - che la situazione, difficile sul piano finanziario, è aggravata dall'andamento del mercato dell'auto. Ha ricordato che è in corso la trattativa con le banche sull'indebitamento (che supera i 600 milioni di euro, ndr) e che il 12 il consiglio di amministrazione esaminerà la trimestrale del gruppo. Un nuovo incontro con i sindacati è già stato fissato per il 20 novembre, mentre il 13 in tutti gli stabilimenti del gruppo, nonostante la produzione sia ferma. si terranno contemporaneamente le assemblee dei lavoratori.
 
«È importante - commenta il segretario generale della Fiom torinese, Giorgio Airaudo - che l'azienda abbia confermato l'intenzione di proseguire l'attività industriale, che non si licenzi e non si chiuda alcun stabilimento. È grave che venga chiesto un ulteriore sacrificio ai lavoratori che, nella migliore delle ipotesi, saranno in fabbrica solo una settimana al mese per tutto il prossimo anno». Airaudo parla poi della trattativa con le banche: «Chiedono aiuti pubblici, sarebbe assurdo che strangolassero la Pininfarina e impedissero il disegno di un prodotto ecocompatibile. Non escludiamo un'iniziativa nei confronti delle banche».
 
(Ansa, 7 novembre 2008)

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