09.07.2010

IVECO E MIRAFIORI, ANCORA SCIOPERI SUL PREMIO

I lavoratori delle Carrozzerie e delle ex Meccaniche (ora Powertrain) di Mirafiori si sono fermati anche oggi, venerdì 9 luglio, per due ore di sciopero. L'adesione è tra l'80 e il 90 per cento e oltre 1200 lavoratori sono sfilati in corteo dalla porta 2, su corso Tazzoli, fino davanti al Motor Village.

Fermi anche i lavoratori dell'Iveco Stura: l'adesione è stata del 100% tra gli operai e 1.500 lavoratori sono usciti in corteo lungo corso Giulio Cesare. Dalle 12 alle 14 si sono fermati poi, sempre a Mirafiori, anche i lavoratori della Costruzione Stampi e delle Presse. Anche oggi, hanno di nuovo scioperato i lavoratori della Itca di Grugliasco. Le iniziative proseguiranno nel pomeriggio sul secondo turno.

 

Le agitazioni sono motivate dalla forte preoccupazione per quanto riguarda il pagamento del saldo del premio di risultato: il premio di risultato prevede infatti una parte fissa (che viene pagata mensilmente) più un conguaglio annuale che viene corrisposto a luglio. Già lo scorso anno il conguaglio era stato ridotto da 1.300 a 600 euro, con un accordo separato non votato dalla Fiom. I lavoratori temono quindi che venga ulteriormente decurtato.

 

Intanto la Fiat ha già comunicato una nuova settimana di cassa per il periodo successivo alla ferie: 2.168 lavoratori degli Enti Centrali si fermeranno nella settimana dal 23 al 29 agosto.

 

Giorgio Airaudo, segretario regionale Fiom-Cgil, dichiara: «I lavoratori del gruppo Fiat stanno già pagando duramente la crisi: in assenza di incentivi quest'anno è peggiore del precedente e l'autunno rischia di aggravare ulteriormente il ricorso alla cassa integrazione. Il mancato pagamento del saldo del premio rende inoltre ancora più pesante per i lavoratori il problema del reddito. Non si può parlare solo di che cosa succederà tra due o tre anni, bisogna affrontare la crisi qui e ora e trovare delle misure di sostegno al reddito. La Fiat, con la scarsa attenzione ai problemi dei suoi lavoratori, rischia di aumentare la tensione sociale nel paese».

 

Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil, aggiunge: «I lavoratori avvertono il rischio che la cifra del premio possa essere ulteriormente rispetto allo scorso anno ridotta tanto più che Fiat aveva preannunciato nei mesi scorsi l'intenzione di assorbire gli aumenti contrattuali riducendo l'entità del premio. Siamo di fronte a fatti che fanno il pari con gli scioperi su Pomigliano e che segnalano un malessere profondo che Fiat farebbe bene a prendere in considerazione. È curioso che a Torino si scioperi da due giorni, che tutto questo si svolga a due passi da Lingotto, dove Marchionne si è riunito con Fim e Uilm, e che nessuno ritenga opportuno commentare queste agitazioni».

Sciopero

  • Federico Bellono Federico Bellono