08.07.2010
SCIOPERO A MIRAFIORI SUL PREMIO DI RISULTATO
Questa mattina, giovedì 8 luglio, si è svolto uno sciopero,
indetto da Fim, Fiom, Uilm e Cobas, di due
ore alle Carrozzerie di Mirafiori: l'adesione è
stata tra l'80 e il 90 per cento e 1.500 lavoratori
sono usciti in corteo dalla porta 2 e hanno raggiunto la
palazzina uffici su corso Unione Sovietica. Lo sciopero, che verrà
replicato nel pomeriggio sul secondo turno, si è esteso anche al Motor
Village e alle aziende Itca di Grugliasco e Magnetti
Marelli Sistemi di Scarico di Venaria.
L'agitazione è stata motivata dal fatto che non ci sono notizie
sul premio di risultato, il cui pagamento dovrebbe avvenire a
fine luglio.
Federico Bellono, segretario provinciale Fiom-Cgil, dichiara: «C'è uno stato di forte malessere in Fiat e la dimostrazione è che siamo di fronte a un altro grande sciopero a Mirafiori: nella precedente occasione il tema erano i diritti, ora le retribuzioni. Pesa il fatto che i lavoratori sono fortemente penalizzati dal ricorso alla cassa e il premio di risultato di luglio, in una situazione di buste paga tartassate, è visto come una sorta di compensazione.
Tra i lavoratori c'è un'ulteriore di preoccupazione: temono infatti che la Fiat metta in pratica ciò che ha già ventilato nei mesi scorsi, cioé l'intenzione, sulla base dell'accordo separato sul sistema contrattuale, di defalcare dal premio gli aumenti contrattuali. Con il rischio quindi che i lavoratori vengano buggerati due volte: per colpa di un contratto nazionale misero anche dal punto di vista economico e adesso con la riduzione dell'eventuale premio. In questo c'è una responsabilità non solo di Fiat ma anche delle organizzazioni sindacali che hanno firmato quegli accordi».
Federico Bellono, segretario provinciale Fiom-Cgil, dichiara: «C'è uno stato di forte malessere in Fiat e la dimostrazione è che siamo di fronte a un altro grande sciopero a Mirafiori: nella precedente occasione il tema erano i diritti, ora le retribuzioni. Pesa il fatto che i lavoratori sono fortemente penalizzati dal ricorso alla cassa e il premio di risultato di luglio, in una situazione di buste paga tartassate, è visto come una sorta di compensazione.
Tra i lavoratori c'è un'ulteriore di preoccupazione: temono infatti che la Fiat metta in pratica ciò che ha già ventilato nei mesi scorsi, cioé l'intenzione, sulla base dell'accordo separato sul sistema contrattuale, di defalcare dal premio gli aumenti contrattuali. Con il rischio quindi che i lavoratori vengano buggerati due volte: per colpa di un contratto nazionale misero anche dal punto di vista economico e adesso con la riduzione dell'eventuale premio. In questo c'è una responsabilità non solo di Fiat ma anche delle organizzazioni sindacali che hanno firmato quegli accordi».
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