06.02.2014

AGRATI CONFERMA 82 LICENZIAMENTI

Giovedì 6 febbraio, si è svolto all'Unione Industriale il primo incontro per analizzare la situazione dell'Agrati (che produce viti e bulloni) a seguito della decisione dell'azienda di cessare l'attività nello stabilimento di Collegno e licenziare tutti gli 82 dipendenti. La Agrati ha altri quattro impianti produttivi in Italia, oltre a quattro in Francia e uno in Cina.

Nel corso dell'incontro, le organizzazioni sindacali hanno chiesto di ritirare la procedura di licenziamento, vista la possibilità di ricorrere agli ammortizzatori sociali tanto più che l'azienda dal 2009 a oggi non ha richiesto neanche un'ora di cassa integrazione (in alcuno dei suoi stabilimenti). L'azienda ha risposto che intende confermare la cessata attività, motivata da un calo della domanda, ha preso atto delle richieste dei rappresentanti dei lavoratori e si riserva di fornire una risposta la prossima settimana.

Marinella Baltera, della Fiom-Cgil, dichiara: «Bisogna fermare questa scelta criminale, non possiamo permetterci di perdere questi posti di lavoro avendo a disposizione tutti gli ammortizzatori sociali. È necessario che anche le istituzioni intervengano perché non ci troviamo di fronte a una realtà decotta ma a un'azienda sana che ha lavoro: si tratta semmai di redistribuire le produzioni sui vari stabilimenti, salvaguardando i livelli occupazionali».

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