29.09.2008

DIRETTIVI FIOM - Un no a Confindustria sui modelli contrattuali

Se per la Cai era impossibile fare un accordo senza i piloti Alitalia, per Confindustria sarà molto difficile fare un accordo sulle regole contrattuali senza la Cgil. “Se ne dovrà prendere la responsabilità”, avverte il leader della Fiom, Gianni Rinaldini, che a Torino nel corso dell’assemblea dei delegati dei metalmeccanici Cgil ha sottolineato che oggi la confederazione di corso Italia dovrà ribadire il suo no alle ipotesi di accordo di Viale dell’Astronomia: “Il tavolo con Confindustria è concluso. Se ne deve aprire un altro con tutti, governo compreso”.

“Per noi quel documento è indigeribile - commenta il leader della Fiom - per la Cgil è inaccettabile, ma è la stessa cosa. Siamo sulla stessa linea”. Così come sulla stessa linea ha spiegato ci sono Governo e Confindustria, a partire dal blocco politico che si è realizzato su Alitalia, con la leader degli industriali, Emma Marcegaglia, dentro la cordata.



 
 

A Torino per un incontro Fiat, ma soprattutto per saggiare gli umori della base a 48 ore dalla manifestazione contro il governo, promossa dalla Cgil, che a Torino ha avuto, con 20mila in piazza tra cui una buona metà di lavoratori attivi, un successo inaspettato e una risposta agli attacchi ad Epifani, Rinaldini ha comunque ammesso che il momento è delicatissimo: se dovesse passare l’ipotesi di un accordo separato con Cisl e Uil. “Si apre uno scenario totalmente nuovo e durissimo rispetto al 2001. Questa volta giocheranno a distruggere la Cgil”. Vanno incalzate Cisl e Uil, ma se sarà il caso bisognerà scegliere il rapporto con i lavoratori. Va convinta Confindustria a un cambiamento, sostiene la Fiom, ed è il modo migliore per premere sul governo che non ha una politica industriale per uscire dalla recessione nella quale è finita l’Italia.



 
 

Giorgio Airaudo, segretario torinese della Fiom ricorda che gli operai sono coinvolti in modo diffuso, soprattutto nell’auto, da fenomeni di cassa integrazione e quindi da tagli di reddito pesanti. “Il 60 per cento degli operai metalmeccanici – interviene Airaudo – è indebitato con l’azienda, debiti veri, non anticipi sul tfr. E i volantinaggi che vediamo davanti ai cancelli sono sempre più spesso promossi dalle finanziarie che offrono prestiti per la quarta settimana del mese”. A Torino, aggiunge, si è aperta la contrattazione aziendale: sono già stati chiusi15 accordi: “i lavoratori ci chiedono soldi veri,a qualunque titolo, purchè sicuri”. E invece il documento confindustriale offre altro. Offre la cogestione dei servizi per il lavoro, un riparo economico per le organizzazioni (“un patto neocorporativo e autoreferenziale che risolve anche i loro problemi di rappresentanza”, lo definisce la segretaria della Camera del Lavoro di Torino Donata Canta), ma soprattutto spinge sul salario variabile. “Sono soldi che non prenderemo mai”, commenta amaramente Airaudo:“Confindustria vuole che la gente esca dalle fabbriche con gli scatoloni”.“Pensa di far scomparire le categorie – incalza Lino La Mendola della Fiom di Torino – Prevede una serie di gabbie alla fine delle quali c’è solo la contrattazione individuale”.



 
 

Non è mancata la contestazione, applaudita peraltro, di chi ha ricordato che la piattaforma sindacale non è stata sottoposta al gradimento dei lavoratori, e che rifiutare l’ipotesi imprenditoriale per accogliere quella del sindacato non è una gran prospettiva.



(l'Unità, 30 settembre 2008)


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