CONTRATTI - Confindustria vuole eliminare la Cgil
Nell’incontro tra sindacati e Confindustria sulla
riforma del modello contrattuale si è consumata la rottura tra Cgil e
industriali. Emma Marcegaglia, presidente dell’associazione degli
industriali, non esclude la possibilità di un accordo senza la firma
del sindacato di Guglielmo Epifani: «Sulla possibilità di un accordo
separato lo valuteremo, noi non ci facciamo porre veti da nessuno su
argomentazioni che non sono sostenibili». La leader degli industriali
ha attaccato la Cgil sostenendo che il maggior sindacato italiano
«vuole il ritorno alla scala mobile, una proposta che ci porta fuori
dall’Europa». La Marcegaglia non si mostra molto incline al dialogo
chiudendo ad ogni eventuale margine di trattativa.
Dura la risposta della Cgil che considera «finita» la trattativa.
«Resta la critica generale alla proposta di Confindustria» ha detto il
leader Cgil Epifani secondo cui «questa fase della trattativa può
considerarsi esaurita». Il segretario della Cgil non considera un
problema la presenza al prossimo incontro tra sindacati e industriali
fissato per il 10 ottobre: «Non ci alzeremo dal tavolo, ma per noi la
trattativa è finita». E sull’eventualità di un accordo senza la Cgil,
Epifani ha scaricato la responsabilità su Confindustria: «Ripensando ai
vecchi accordi separati, la responsabilità degli accordi sindacali è
sempre della controparte. Se la controparte non è d'accordo non si
fanno accordi separati, quindi la responsabilità sarebbe di
Confindustria».
Epifani aveva auspicato l’unità delle sigle sindacali ma il suo appello
è caduto nel vuoto. La Cisl non ha escluso che si possa arrivare ad un
accordo senza il sindacato di Epifani: «La Cgil non è l'alfa e l'omega
del sindacalismo italiano ci sono altre centrali che godono di vasto
consenso e lo useremo tutto» ha detto il leader della Cisl Raffaele
Bonanni. Anche la Uil non ha accolto l'invito della Cgil: «Sui temi
fondamentali siamo d'accordo» con Confindustria, dice il segretario
Luigi Angeletti. Il leader Uil ha apprezzato i cambiamenti apportati
dagli industriali alla bozza di riforma e adesso ritiene che
l’appuntamento del 10 ottobre «sarà l'incontro conclusivo in cui
stileremo congiuntamente un testo».
La Confindustria vorrebbe una riforma incentrata sul rafforzamento
della contrattazione aziendale a discapito di quella nazionale. Per
Emma Marcegaglia questo «è l’unico modo, oggi, per poter aumentare
anche gli stipendi».
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