13.11.2008

PININFARINA - Le banche congelano i debiti

Sul rilancio di Pininfarina arriva la firma delle banche. Ieri sera, alla fine di una lunga, convulsa giornata, le banche hanno confermato l’estensione dell’accordo di standstill (ovvero di mantenimento della situazione attuale) propedeutico al raggiungimento dell’intesa per riscadenziare il debito e ricapitalizzare fino a fine anno.

Entro quella data, ma probabilmente già entro il mese, dovrebbe arrivare un aumento di capitale volto alla conversione dei crediti vantati dalle banche in azioni della «nuova» Pininfarina. Ancora da definire, in queste settimane, le modalità dell’intervento e, soprattutto, l’onerosità per gli istituti coinvolti della soluzione di massima prospettata ieri.

Il cda ha anche approvato i conti della trimestrale che, malgrado la durissima situazione economica generale, ha registrato un netto miglioramento del margine operativo lordo che è più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2007. E contestualmente si è ridotta la perdita operativa, malgrado il valore della produzione sia calato del 10% passando da 513 a 462 milioni di euro.

In questo cda - presieduto da Paolo Pininfarina - si sono analizzati i conti, ma molto si è parlato della situazione con le banche e della crisi mondiale. Rispetto al 30 giugno e alla relazione semestrale di allora è finito in panne il mercato dell’auto con una contrazione della produzione di auto rispetto alle stime con una contrazione dei volumi nel periodo 2008-2011 di circa il 50 per cento.

Il 31 ottobre è stato presentato alle banche il piano industriale finanziario, redatto dagli advisor Roland Berger e Rothschild, che recepisce i mutamenti avvenuti e che sottolinea come l’interesse per l’auto elettrica cresca; una conferma, per l’azienda, della bontà della scelta di produrla, in collaborazione con Bollorè. Il modello, già proposto al salone a Parigi, diventerà realtà tra fine 2009 e inizio 2010 per poi passare a una produzione di serie.

Nel breve termine la forte riduzione nella produzione di vetture (-2862 vetture) e il rapido peggioramento dell’andamento delle società appartenenti al gruppo Matra Automobile Engineering in Francia, determineranno la necessità di alcune svalutazioni di asset e crediti finanziari della Pininfarina spa. E naturalmente il crollo degli ordinativi per gli ultimi due mesi dell’anno fa prevedere un forte peggioramento di tutti i principali indicatori economici e patrimoniali del gruppo.

Tutte queste circostanze - su cui grava anche la morte improvvisa a agosto di Andrea Pininfarina - hanno portato l’azienda a proporre agli istituti di credito, il 7 novembre, il riscadenziamento dell’esposizione debitoria a medio-lungo termine, la realizzazione di operazioni volte a ripatrimonializzare la società anche mediante la rinuncia a parte dei crediti finanziari verso la Pininfarina utilizzando anche la conversione di parte di tali crediti in capitale della società. Si tratta in pratica di un «convertendo» non superiore al 30% del capitale e alla attribuzione di warrant che diano diritto di sottoscrivere azioni della società, con esclusione del diritto di opzione. La proposta prevede anche una ulteriore limitata emissione di warrant - aventi caratteristiche uguali a quelle dei warrant da assegnare agli istituti di credito - da attribuire gratuitamente a tutti gli azionisti.

E’ ovvio, e la famiglia ne è consapevole, che nel caso - che però viene ritenuto «improbabile» - le banche si tirassero indietro e quindi della mancata conclusione dei previsti accordi di ricapitalizzazione e rifinanziamento si potrebbe arrivare a mettere a rischio la continuità aziendale.

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