MANIFESTAZIONE AZIENDE IN CRISI : MIGLIAIA IN PIAZZA
Questa
mattina,
si è svolta la manifestazione
promossa
dalla Fiom-Cgil «Contro
la crisi, no ai licenziamenti». Al
corteo,
che ha attraversato il centro di Torino da piazza Arbarello fino a
piazza Castello, hanno partecipato molte
migliaia di
lavoratori.
La manifestazione è stata aperta dallo striscione
«Rompere
il silenzio, no ai licenziamenti»,
seguito dai lavoratori della De
Tomaso,
della Romi,
della Berco
di
Busano, della Johnson
Control,
dai lavoratori del polo
di Scarmagno,
delle Acciaierie
Beltrame,
della Itas,
della Lear,
da delegazioni di dipendenti Mirafiori
e
della ex
Bertone,
dai lavoratori delle aziende
informatiche in
crisi
come
la Ibm,
della Dianos,
dalla Ois,
dall'Agile
e
di molte
altre aziende.
La
manifestazione è terminata in piazza
Castello dove
è stata data
voce alle
situazioni di crisi
più emblematiche mentre
l'intervento
conclusivo è
stato di Federico
Bellono,
segretario provinciale della Fiom-Cgil. Una delegazione
poi,
guidata da Bellono, è stata ricevuta
in
Prefettura,
un'altra, guidata da Vittorio
De Martino,
segretario regionale della Fiom-Cgil, è stata invece ricevuta in
Regione.
Federico
Bellono,
segretario provinciale della Fiom-Cgil, dichiara:
«Quello di oggi vuole essere un segnale forte, sicuramente non
l'ultimo, per dare voce a una crisi caratterizzata da uno stillicidio
di vertenze spesso separate le une dalle altre ma unite da un filo
comune, che abbiamo voluto rappresentare come problema politico
generale: il tempo è poco, occorrono interventi concreti e urgenti.
Gli investimenti, a cominciare da quelli per Mirafiori, non partono
mentre gli ammortizzatori sociali stanno finendo: il rischio è che
il già precario equilibrio sociale si rompa, in particolare a
Torino, dove la crisi morde più che altrove, la struttura
industriale fa fatica, tante aziende hanno chiuso o rischiano di
chiudere e migliaia di lavoratori resteranno a breve senza reddito,
se non si interviene a rafforzare e rifinanziare gli ammortizzatori
sociali, dalla cassa integrazione ai contratti di solidarietà».
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