28.06.2012

ASSEMBLEA ALLA INDESIT DI NONE: TRATTATIVA RIAPERTA

La Fiom-Cgil rende noto che oggi, giovedì 28 giugno, si è svolta davanti ai cancelli dello stabilimento di None della Indesit un'assemblea per informare i lavoratori sugli esiti dell'incontro di ieri a Roma al Ministero dello Sviluppo economico tra azienda, sindacati, enti locali e governo.

Nel corso dell'incontro infatti è stata annullata la richiesta, avanzata dall'azienda, di cassa integrazione straordinaria per cessata attività che avrebbe dovuto partire il 13 luglio, sostituita dalla cassa integrazione in deroga fino al 31 ottobre. Questa decisione blocca per ora la decisione di spostare la produzione di lavastoviglie in Polonia, che invece andrà avanti a None fino almeno al 31 ottobre. L'azienda non ha però rinunciato all'intenzione di delocalizzare la produzione ed ha presentato un piano che ricollocherebbe solo un novantina di lavoratori sugli oltre 400 attuali. I sindacati e le istituzioni hanno ribadito invece la contrarietà alla chiusura dello stabilimento produttivo e giudicato insufficiente il piano di ricollocazione. Le parti hanno convenuto di rincontrarsi, sempre al ministero, il 25 luglio.

Inoltre, lunedì 2 luglio si svolgerà un'altra assemblea davanti ai cancelli, dove i lavoratori sono in presidio permanente dall'8 giugno, per decidere come proseguire la mobilitazione.

Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil, dichiara: «Si è guadagnato del tempo per cercare una soluzione: la partita è aperta e la trattativa prosegue. Questo risultato è stato ottenuto anche grazie alle posizioni tenute dalle istituzioni locali e dal ministero ma soprattutto per la determinazione dimostrata dai lavoratori in tutta questa vicenda. Sicuramente, la soluzione che l'azienda ha prospettato ieri, pur rappresentando un passo avanti, non è sufficiente per un accordo condiviso. È inaccettabile che un'impresa che ha fatto del made in Italy la sua carta vincente possa pensare di spacciare per italiani prodotti che vengono costruiti da tutt'altra parte: qui è in gioco non solo il destino di uno stabilimento ma anche il futuro industriale del paese e di quei settori che meglio dovrebbero rappresentare il saper fare italiano».

Indesit

  • I lavoratori della Indesit in corteo I lavoratori della Indesit in corteo