25.02.2014

CONGRESSO PROVINCIALE FIOM-CGIL

Venerdì 28 febbraio, ore 9-18, e sabato 1 marzo, ore 9-13, nel salone dell'Atc, in corso Dante 14, si svolgerà il VI congresso provinciale della Fiom-Cgil di Torino.

Il congresso provinciale giunge al termine dei congressi di base, che in provincia di Torino hanno coinvolto 470 aziende in cui si sono svolte oltre 800 assemblee: complessivamente hanno votato 10.461 lavoratori, il documento 1 ha ottenuto 9.561 preferenze (pari al 92,%), mentre il documento 2 si è fermato a 810 consensi (7,8%). Gli emendamenti al documento 1 presentati da Maurizio Landini e quello presentato nelle assemblee di base che esprime un giudizio negativo sul testo unico sulla rappresentanza e chiede la consultazione hanno raccolto intorno al 95% dei consensi.

Il congresso sarà concluso sabato 1, alle ore 11, da Maurizio Landini, segretario generale della Fiom-Cgil, mentre venerdì 28, alle ore 16,30, si svolgerà una tavola rotonda su «Green new deal, la soluzione?», cui parteciperanno Luciano Gallino, sociologo dell'Università di Torino, Giuseppe Berta, storico dell'economia all'Università Bocconi di Milano, Claudio Gnesutta, docente di Politica economica all'Università La Sapienza di Roma, Giorgio Airaudo, deputato di Sel, e Paolo Griseri, giornalista di Repubblica.

Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil, dichiara: «A due giorni dal direttivo della Cgil che domani deciderà le modalità della consultazione sull'accordo relativo alla rappresentanza, il congresso della Fiom-Cgil di Torino, una delle più grandi d'Italia, sarà un termometro importante del confronto tra i metalmeccanici e la confederazione, tanto più in presenza di Maurizio Landini. Tra l'altro arriviamo a questo appuntamento dopo una campagna di congressi di base nelle fabbriche davvero straordinaria, vista la crisi che ha svuotato molte aziende. L'accordo sulla rappresentanza contiene troppi punti inaccettabili che vanno modificati: sarebbe un errore politico per la Cgil organizzare una consultazione non autenticamente democratica e, nei fatti, contro i metalmeccanici. In ogni caso al centro della discussione ci sarà anche la situazione economica e sociale di Torino, con un'industria metalmeccanica in grande sofferenza ma che resta centrale per il futuro con i suoi oltre 150 mila addetti, dove pesano i ritardi e le incertezze della Fiat, e dove assistiamo ad una drammatica ma costante riduzione dei posti di lavoro che richiederebbe una risposta straordinaria, di cui discuteremo con interlocutori anche esterni alla Fiom».

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