CONGRESSO PROVINCIALE FIOM-CGIL
Venerdì
28 febbraio,
ore 9-18, e sabato
1 marzo,
ore 9-13, nel salone dell'Atc, in corso
Dante 14,
si svolgerà il VI
congresso provinciale della
Fiom-Cgil
di Torino.
Il
congresso provinciale giunge al termine dei congressi
di base,
che in provincia di Torino hanno coinvolto 470
aziende in
cui si sono svolte oltre 800
assemblee:
complessivamente hanno votato 10.461
lavoratori,
il documento 1 ha ottenuto 9.561 preferenze (pari al 92,%), mentre il
documento 2 si è fermato a 810 consensi (7,8%). Gli emendamenti al
documento 1 presentati da Maurizio Landini e quello presentato nelle
assemblee di base che esprime un giudizio negativo sul testo unico
sulla rappresentanza e chiede la consultazione hanno raccolto intorno
al 95% dei consensi.
Il
congresso
sarà
concluso
sabato
1, alle ore 11, da Maurizio
Landini,
segretario generale della Fiom-Cgil, mentre venerdì
28,
alle ore 16,30, si svolgerà una tavola
rotonda su
«Green
new deal, la soluzione?»,
cui parteciperanno Luciano
Gallino,
sociologo dell'Università di Torino, Giuseppe
Berta,
storico dell'economia all'Università Bocconi di Milano, Claudio
Gnesutta,
docente di Politica economica all'Università La Sapienza di Roma,
Giorgio
Airaudo,
deputato di Sel, e Paolo
Griseri,
giornalista di Repubblica.
Federico
Bellono,
segretario provinciale della Fiom-Cgil, dichiara:
«A due giorni dal direttivo della Cgil che domani deciderà le
modalità della consultazione sull'accordo relativo alla
rappresentanza, il congresso della Fiom-Cgil di Torino, una delle più
grandi d'Italia, sarà un termometro importante del confronto tra i
metalmeccanici e la confederazione, tanto più in presenza di
Maurizio Landini. Tra l'altro arriviamo a questo appuntamento dopo
una campagna di congressi di base nelle fabbriche davvero
straordinaria, vista la crisi che ha svuotato molte aziende.
L'accordo
sulla rappresentanza contiene troppi punti inaccettabili che vanno
modificati: sarebbe un errore politico per la Cgil organizzare una
consultazione non autenticamente democratica e, nei fatti, contro i
metalmeccanici. In
ogni caso al centro della discussione ci sarà anche la situazione
economica e sociale di Torino, con un'industria metalmeccanica in
grande sofferenza ma che resta centrale per il futuro con i suoi
oltre 150 mila addetti, dove pesano i ritardi e le incertezze della
Fiat, e dove assistiamo ad una drammatica ma costante riduzione dei
posti di lavoro che richiederebbe una risposta straordinaria, di cui
discuteremo con interlocutori anche esterni alla Fiom».
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