SKF RINUNCIA AD APPLICARE ACCORDO SEPARATO
La
Skf
ha
comunicato alle Rsu la decisione di non
applicare l'accordo
sottoscritto da
Fim
e
Fali-Fismic
il
23 febbraio, ma non dalla Fiom-Cgil e dalla Uilm, che trasformava
i
minimi
tabellari del
contratto nazionale in
aumenti totalmente
variabili
legati
alla redditività e alla produttività aziendale.
Vittorio
De Martino,
segretario regionale della Fiom-Cgil, dichiara: «La scelta di non
applicare l'accordo conferma le obiezioni che aveva avanzato la
Fiom-Cgil nei confronti di quel testo: il salario contrattato
nazionalmente ha una funzione di tutela del potere d'acqusito e deve
essere separato dal salario aziendale, legato agli obiettivi di
produttività e redditività. Nel caso dell'accordo separato non
applicato da Skf ci saremmo trovati di fronte a un ulteriore
stravolgimento della logica del contratto nazionale stesso. Come
Fiom-Cgil manteniamo la disponibilità a discutere del salario
aziendale, evitando deroghe sui minimi contrattuali e incrementandoli
in ragione dell'aumento del costo della vita».
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