18.02.2010

GAMFIOR - TENSIONE AL PRESIDIO

Questa mattina, mercoledì 17 febbraio, si sono avuti momenti di tensione davanti allo stabilimento della Gamfior, azienda che aveva annunciato a fine dicembre la decisione di spostare la produzione di mandrini in Germania, con conseguenti cinquanta dipendenti in esubero. Oggi, mentre i lavoratori tenevano il presidio davanti ai cancelli c'è stato un tentativo da parte di un cliente di far uscire dei materiali, ma l'intervento di esponenti degli enti locali e delle forze dell'ordine ha evitato che la situazione degenerasse. Pertanto, è stato fissato un nuovo incontro per il 26 febbraio, presso la Regione Piemonte, a cui dovrebbe partecipare anche l'azienda. La dirigenza della Gamfior infatti aveva firmato un verbale di riunione, il 29 gennaio presso la Provincia, in cui si impegnava a evitare gli esuberi; a chiedere altri due anni di Cigs per riorganizzazione; e a sfruttare gli strumenti per la ricollocazione e mobilità volontaria e incentivata verso la pensione. Invece l'azienda, ha comunicato in questi giorni di voler fare marcia indietro rispetto agli impegni assunti chiedendo solamente un anno di cassa integrazione straordinaria non per ristrutturazione ma per cessata attività.Giorgio Airaudo, segretario provinciale Fiom-Cgil, dichiara: «È bene che tutti operino per trovare una soluzione ed è necessario che le controparti rispettino gli accordi; non serve alimentare artificiosamente la tensione. I lavoratori fanno bene a difendere lo stabilimento per costruirsi un altro futuro». Elvira Nobile, della Fiom-Cgil, dichiara: «L'azienda non può rimangiarsi gli impegni presi in sede istituzionale: noi continueremo a fare di tutto per tutelare e garantire i lavoratori».

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