SCIOPERO ALLA CEVA: ADESIONI AL 90%
In particolar modo i lavoratori con lo sciopero chiedono:
-
Il
ritiro delle lettere di trasferimento per rasserenare i rapporti;
-
Il
coinvolgimento del Committente Fiat per valutare la possibilità di
essere inseriti presso le Unità operative dell’area Torinese;
-
La partecipazione di una delegazione di lavoratori alle trattative;
-
L’attivazione
di un tavolo istituzionale per scongiurare il trasferimento.
Antonio
Citriniti e
Edi
Lazzi, della
Fiom-Cgil, di Torino dichiarano: «È inaccettabile che l’azienda
avvii la procedura di esame dei trasferimenti collettivi e, intanto,
recapiti ai lavoratori 35 lettere di trasferimento. Riteniamo
inoltre che Fiat sia parte in causa perché dopo aver fatto a
inizio d’anno la grande operazione di insourcing di oltre 2.000
dipendenti Ceva, ha inspiegabilmente lasciato fuori questi 100
lavoratori. Come abbiamo più volte denunciato, Torino continua a
perdere conoscenze preziose e occupazione a favore di Milano così
come avvenuto per altre situazioni aziendali, per esempio la
Technimont. Riteniamo dovere anche delle Istituzioni, che intendiamo
coinvolgere, tutelare quel patrimonio di conoscenze, professionalità
e occupazione che caratterizza il nostro territorio».
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