07.09.2008

La contro-finanziaria di Sbilanciamoci


100 idee per uno sviluppo sostenibile. 100 proposte per una contro-finanziaria che è l'esatto opposto della manovra fiscale varata da Tremonti. È questo il documento finale, l'atto più politico, di “Sbilanciamoci!”, il forum dell'economia alternativa promosso da un cartello di 50 organizzazioni della società civile italiana, che si è svolto a Torino, in concomitanza con il meeting di Cernobbio.

E per non disperdere le suggestioni e il lavoro collettivo svolto in questa tre giorni, è nato anche il sito www.sbilanciamoci.info, che nelle parole di Guglielmo Ragozzino, uno dei promotori dell'iniziativa, «vuole essere un punto di riferimento alternativo al lavoce.info, per dare la possibilità di esprimersi ad economisti, sociologi, politologi espulsi dai circuiti mediatici».



Nella sessione finale sono stati presentati e discussi i temi centrali di questa contro-finanziaria. «Quella di Tremonti è una manovra che impone tagli alla spesa sociale, alla sanità, all'istruzione che sono deleteri in un paese che ha bisogno di costruire un'economia di qualità» spiega Giulio Marcon, di Sbilanciamoci. Ed elenca: 20 miliardi di tagli ad enti locali, pensioni e salute, 7 miliardi in meno a scuola e università, 5 in meno alla sanità in tre anni. Inoltre, «è previsto l'abolizione del Secit (Servizio ispettivo tributario) e dell'Alto commissariato per la prevenzione ed il contrasto all'evasione alla corruzione: in pratica si depotenzia la lotta all'evasione fiscale» continua Marcon. Ma le critiche vanno anche contro «l'avventura nucleare proposta dal governo», sottolineata da Stefano Lenzi del Wwf, e le «grandi opere, in un paese che invece avrebbe bisogno di tante piccole opere di infrastrutturazione sociale».
 

La sessione finale non è stata solo un carnet des doleances ma una serie di richieste argomentate, sostenute da calcoli di fattibilità. Le 100 proposte indicate da Sbilanciamoci vanno in direzione di un'economia attenta all'ambiente, alla qualità e alla dignità del lavoro, all'estensione dei diritti civili e sociali alle fasce più deboli della popolazione, alla costruzione di un capitale sociale diffuso e a disposizione di tutti. Così si propone di alzare la tassazione delle rendite finanziarie al 23%, di modulare la fiscalità energetica in base al consumo di carbonio, di tassare la pubblicità e di aumentare le imposte sui Suv e sul porto d'armi. Le risorse così reperite potrebbero essere utilizzate ad esempio per potenziare il trasporto pubblico locale, per istituire un fondo per la lotta alle ecomafie. Sul fronte del mercato del lavoro si propone un finanziamento di 1 miliardo di euro da distribuire alle imprese che decidono di trasformare i co.co.pro in lavoratori a tempo indeterminato; e lo stanziamento di 700 milioni di euro come indennità sociale per quei precari che non lavorano tra un contratto e l'altro; misure per l'emersione dell'economia sommersa e del lavoro nero.

Conclude Marcon: «In pratica, chiediamo di rilanciare il ruolo dello spazio pubblico, del welfare, della programmazione politica nell'economia, della legalità». E già pensa alla prossima campagna: «Una giornata per la giustizia e la legalità fiscale da effettuarsi in tutte le città italiane».

Marco Bobbio

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La contro-finanziaria dei movimenti

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