25.01.2009
JHONSON ELECTRIC - La lotta dei lavoratori finisce su Facebook
Storie reali in un mondo virtuale. Facce di
lavoratori disoccupati, con amici e sostenitori, canzoni e film
preferiti, passioni e speranze. La lotta sindacale approda su Facebook,
il social network più cliccato del momento, la rete sociale più in voga
tra il popolo internauta. Così per difendere il loro posto di lavoro, i
122 dipendenti della Johnson Electric di Moncalieri, azienda
metalmeccanica dell’indotto auto, hanno aperto un loro spazio di
dialogo per protestare e combattere, a difesa dell’occupazione. Un modo
nuovo, globale, per andare al di là dei continenti e dei confini
naturali, raggiungendo il quartiere generale dell’azienda ad Hong Kong,
nei meandri della capitale della finanza orientale. «È la prima volta -
dicono i sindacati - che una vertenza sindacale a difesa
dell’occupazione si affaccia su quella che è ormai divenuto uno dei
luoghi più conosciuti ed affollati di internet».
La «rete sociale» di questi lavoratori in lotta conta più di novanta amici e quasi trecento sostenitori. Tra i sostenitori c’è anche Bebo Storti, l'attore milanese diventato famoso per il suo personaggio del Conte Uguccione a Mai dire Gol, che si è reso disponibile a recitare a favore dei lavoratori della Johnson. Ma ce ne sono anche altri: organizzazioni sindacali, circoli, perfino gli amici torinesi di Beppe Grillo. Una rete contagiosa, di solidarietà globale e locale. «Nell‘era dell‘informatica e della globalizzazione – afferma Ivano Franco, della Fiom di Torino - a fronte di una crisi mondiale senza precedenti, abbiamo deciso di utilizzare tutti gli strumenti possibili per affrontare una lotta che ha indubbi risvolti internazionali, compresa la rete di internet ed uno dei suoi siti divenuti oggi simbolo della comunicazione tra le persone».
Amici o sostenitori non fa differenza. Conta diffondere la storia dell’azienda, il suo declino, le persone che vi hanno lavorato. Creare contatti, insomma, per non dimenticare. Una vicenda simile a molte altre, che aggrava il saldo delle aziende in crisi, o che stanno morendo, in una lenta agonia economica. Per raggiunge i dipendenti Johnson Electric basta digitare sotto la voce profilo, «lavoratori Jem». Una foto con striscione davanti ai cancelli della fabbrica accoglie i nuovi amici. «In questo spazio virtuale -aggiungono i sindacati - contiamo di fornire continui aggiornamenti sulla situazione aziendale; di presentare, uno per uno, con il proprio volto e la propria storia, le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti. E di stringere amicizia con più persone possibili, a partire dalla Presidente della Regione Piemonte una delle protagoniste locali di Facebook». Ma anche contagiare il più alto numero di sostenitori, per la causa battezzata: «Salviamo la Johnson Electric di Moncalieri dalla chiusura».
La «rete sociale» di questi lavoratori in lotta conta più di novanta amici e quasi trecento sostenitori. Tra i sostenitori c’è anche Bebo Storti, l'attore milanese diventato famoso per il suo personaggio del Conte Uguccione a Mai dire Gol, che si è reso disponibile a recitare a favore dei lavoratori della Johnson. Ma ce ne sono anche altri: organizzazioni sindacali, circoli, perfino gli amici torinesi di Beppe Grillo. Una rete contagiosa, di solidarietà globale e locale. «Nell‘era dell‘informatica e della globalizzazione – afferma Ivano Franco, della Fiom di Torino - a fronte di una crisi mondiale senza precedenti, abbiamo deciso di utilizzare tutti gli strumenti possibili per affrontare una lotta che ha indubbi risvolti internazionali, compresa la rete di internet ed uno dei suoi siti divenuti oggi simbolo della comunicazione tra le persone».
Amici o sostenitori non fa differenza. Conta diffondere la storia dell’azienda, il suo declino, le persone che vi hanno lavorato. Creare contatti, insomma, per non dimenticare. Una vicenda simile a molte altre, che aggrava il saldo delle aziende in crisi, o che stanno morendo, in una lenta agonia economica. Per raggiunge i dipendenti Johnson Electric basta digitare sotto la voce profilo, «lavoratori Jem». Una foto con striscione davanti ai cancelli della fabbrica accoglie i nuovi amici. «In questo spazio virtuale -aggiungono i sindacati - contiamo di fornire continui aggiornamenti sulla situazione aziendale; di presentare, uno per uno, con il proprio volto e la propria storia, le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti. E di stringere amicizia con più persone possibili, a partire dalla Presidente della Regione Piemonte una delle protagoniste locali di Facebook». Ma anche contagiare il più alto numero di sostenitori, per la causa battezzata: «Salviamo la Johnson Electric di Moncalieri dalla chiusura».
(La stampa, 25 gennaio 2009)