02.10.2008

CONTRATTI - Confindustria vuole eliminare la Cgil

Nell’incontro tra sindacati e Confindustria sulla riforma del modello contrattuale si è consumata la rottura tra Cgil e industriali. Emma Marcegaglia, presidente dell’associazione degli industriali, non esclude la possibilità di un accordo senza la firma del sindacato di Guglielmo Epifani: «Sulla possibilità di un accordo separato lo valuteremo, noi non ci facciamo porre veti da nessuno su argomentazioni che non sono sostenibili». La leader degli industriali ha attaccato la Cgil sostenendo che il maggior sindacato italiano «vuole il ritorno alla scala mobile, una proposta che ci porta fuori dall’Europa». La Marcegaglia non si mostra molto incline al dialogo chiudendo ad ogni eventuale margine di trattativa.

Dura la risposta della Cgil che considera «finita» la trattativa. «Resta la critica generale alla proposta di Confindustria» ha detto il leader Cgil Epifani secondo cui «questa fase della trattativa può considerarsi esaurita». Il segretario della Cgil non considera un problema la presenza al prossimo incontro tra sindacati e industriali fissato per il 10 ottobre: «Non ci alzeremo dal tavolo, ma per noi la trattativa è finita». E sull’eventualità di un accordo senza la Cgil, Epifani ha scaricato la responsabilità su Confindustria: «Ripensando ai vecchi accordi separati, la responsabilità degli accordi sindacali è sempre della controparte. Se la controparte non è d'accordo non si fanno accordi separati, quindi la responsabilità sarebbe di Confindustria».

Epifani aveva auspicato l’unità delle sigle sindacali ma il suo appello è caduto nel vuoto. La Cisl non ha escluso che si possa arrivare ad un accordo senza il sindacato di Epifani: «La Cgil non è l'alfa e l'omega del sindacalismo italiano ci sono altre centrali che godono di vasto consenso e lo useremo tutto» ha detto il leader della Cisl Raffaele Bonanni. Anche la Uil non ha accolto l'invito della Cgil: «Sui temi fondamentali siamo d'accordo» con Confindustria, dice il segretario Luigi Angeletti. Il leader Uil ha apprezzato i cambiamenti apportati dagli industriali alla bozza di riforma e adesso ritiene che l’appuntamento del 10 ottobre «sarà l'incontro conclusivo in cui stileremo congiuntamente un testo».

La Confindustria vorrebbe una riforma incentrata sul rafforzamento della contrattazione aziendale a discapito di quella nazionale. Per Emma Marcegaglia questo «è l’unico modo, oggi, per poter aumentare anche gli stipendi».

Di diverso avviso la Cgil: «Arriveremmo al rischio di avere 4 o 5 diversi modelli contrattuali a seconda dei settori, cosa che determinerebbe un dumping sociale molto grave con la corsa alla tipologia contrattuale più conveniente, in una fase di riorganizzazioni aziendali e settoriali profonde» dice Epifani.
 
(Unità, 2 ottobre 2008)
 

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  • Una manifestazione della Cgil Una manifestazione della Cgil