24.02.2014

AGRATI, CONFERMATI 82 LICENZIAMENTI

Lunedì 24 febbraio, all'Unione industriale si è svolto un incontro sulla situazione della Agrati, azienda che produce viti e bulloni e che ha annunciato la decisione di cessare l'attività nello stabilimento di Collegno e di licenziare tutti gli 82 dipendenti.

L'azienda ha ribadito la volontà di cessare l'attività, confermando i licenziamenti, aprendo alla possibilità di stabilire un percorso condiviso, con incentivi e cassa integrazione. La Fiom-Cgil ha rifiutato la proposta, ritenendo inaccettabili i licenziamenti.

Marinella Baltera, della Fiom-Cgil, dichiara: «Quella della Agrati è una scelta socialmente criminale: non è ammissibile la chiusura di uno stabilimento che è in attivo, dentro un gruppo che ha lavoro, i bilanci in positivo e non ha mai chiesto un giorno di cassa integrazione. L'azienda si assume la responsabilità sociale di quello che sta facendo».

Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil, dichiara: «Si tratta di una vicenda inconcepibile, in una situazione in cui di aziende effettivamente in crisi ce ne sono già troppe. Occorre che i lavoratori non vengano lasciati soli ma ci sia un'iniziativa forte anche da parte della politica e delle istituzioni a tutti i livelli per far recedere l'azienda dalle sue inaccettabili decisioni».

Agrati

  • Agrati non deve chiudere Agrati non deve chiudere